Dischi per un'isola deserta

Se volete suggerire qualche gruppo che manca scrivete qui.

Gruppo Album Anno Commento
King Crimson In the court of the Crimson King 1968 Disco di debutto della band di Robert Fripp (dove troviamo, tra l'altro, un giovanissimo Greg Lake alla voce). A tratti allucinato, a tratti sognante, segna la data d'inizio dell'era progressive.
Van Der Graaf Generator H to He who am the only one 1970 Primo album del quartetto inglese con la formazione definitiva, dopo l'uscita del bassista Nic Potter. Peter Hammill e soci dimostrano una coesione esecutiva e compositiva impensabile per un gruppo rock di allora. Da ascoltare a luci spente.
Genesis Selling England by the pound 1973 "Dancing With the moonlit knight". Alias mezza storia del rock inglese. Serve altro?
Camel a live record 1979 Eccellente testimonianza dal vivo della Prog band americana, che contiene, oltre ai loro pezzi più noti, l'intera suite "The snow goose" eseguita dal gruppo con orchestra dal vivo.
Clash London calling 1979 Terzo album della formazione, una delle poche sopravvissute dell'ondata punk '77, che registra da un'anno per l'altro, 18 nuovi pezzi che toccano rock, pop blues, reggae, funky... La loro definitiva conscrazione come musicisti.
Sex pistols Never mind the bollocks, here's the Sex pistols! 1977 IL disco di punk per antonomasia; potete amarlo o odiarlo, ma dovete almeno averlo sentito.
Jean Michael Jarre Oxygene 1976 Certamente non il primo disco nella storia a essere stato realizzato solo coi sintetizzatori: molto probabilmente il più famoso.
Who Tommy 1976 L'opera rock per antonomasia, da parte di un gruppo all'epoca celebre tanto per le sue incredibili esibizioni live quanto per non aver risparmiato nessuna delle tante camere d'albergo visitate in anni di Tournèe.
Dave Matthews Band Crash 1996 Uno dei gruppi rivelazione degli anni '90, ai margini del territorio MTV ma che, nonostante tutto, riesce a riempire le arene. La loro musica ha radici molto varie, ma ha sempre alla base un tecnica incrollabile e un'energia davvero notevole. Provare per credere.
Janis Joplin Cheap thrills 1968 Parte studio parte live, contiene alcuni dei momenti migliori di Janis Joplin, due anni prima della morte. I Big Brother non sono un gruppo tecnicissimo, ma mettono l'anima in quello che fanno; ne sono prova "piece of my heart" oppure la ruvidissima "Summertime".
Police Ghosts in the machine 1980 No comment. Non l'avete mai ascoltato? Non avete mai vissuto.
Sting Nothing like the sun 1988 Forse non il disco migliore di Sting (personalmente preferisco "Soul Cages") ma certamente quello che ne offre più sfaccettature: dall'impegno sociale di "They dance alone" ai brividi di "Fragile", dal capolavoro "Englishman in New York" alla cover di "Little Wing".
Bruce Springsteen Darkness on the edge of town 1978 Rock americano che scorre dalle casse che è un piacere, in fin dei conti se lo chiamano "The Boss" ci sarà una ragione, no?
Beatles Rubber soul 1966 Scelta difficile, questa. Questo album ci consegna i Beatles tra le loro due fasi, quella più easy iniziale e quella psichedelica finale. Un gruppo che non si è mai trovato a avere problemi di originalità, prova ne è il fatto che questo disco è unico anche adesso.
Yes Close to the edge 1972 Probabilmente uno dei lavori più maturi dell'intera era progressive, è secondo molti il capolavoro degli Yes. La formazione è la storica Anderson-Bruford-Wakeman-Squire-Howe.
Soft Machine third 1970 Uno dei dischi più allucinati della storia. La versione in vinile era doppia e conteneva quattro pezzi, uno per facciata. Non categorizzabile e difficile da digerire, è comunque fondamentale per la sintesi che realizza tra gli aspetti più estremisti del rock e della fusion di allora. Probabilmente insuperabile.
Blind Faith Blind Faith 1969 Il primo supergruppo della storia, comprendente Ginger Baker ed Eric Clapton (entrambi ex Cream), Rick Grech (Bassista dei Family) e Steve Winwood (all'epoca membro dello Spencer Davis Group). In quattro incidono dieci canzone scritte apposta per il progetto, in un clima tra l'accademico e il goliardico... da sentire.
Led Zeppelin Led Zeppelin IV 1970 "Stairway to heaven", "Black Dog", "misty mountain hop", ovverosia alcuni tra i brani che, più di tutti, sono all'origine del rock di oggi. L'integrazione tra Page, Plant, Bonham e Jones è ormai totale. Incredibile.
Deep Purple Made in Japan 1972 Risultato di una tournèè in giappone e tratto da tre concerti (due a Tokio e uno a Osaka), è un disco spendido perchè è reale, non è stato assolutamente rivisto con sovraicisioni successive e restituisce in pieno tutta l'energia di un concerto dei Deep Purple.
Iron Maiden Live after death 1985 Forse il più importante gruppo inglese di Hard rock, catturati qui durante il loro tour più scenografico e che li vedeva già star consolidate ma con ancora moltissimo da dire.
Dream Theater Images and words 1992 Chi vedeva nell'idea del Prog-Metal un qualcosa di un po' retrò si è dovuto ricredere davanti a questo grandissimo gruppo, che riesce a coniugare una tecnica stratosferica (che a volte lascia però un po' frastornati) con un notevole gusto compositivo.
Jethro Tull Aqualung 1969 La definitiva consacrazione dello storico gruppo inglese, che sforna come terzo album un assoluto capolavoro e che ancora oggi e' imbattibile per la sua originalita' strumentale e compositiva
Queen Live Killers 1979 Scegliere un solo album dei Queen era troppo difficile; qui li troviamo, secondo me, al vertice della loro fase rock, che ci consegna in versione live perle assolute come "Bohemian Rhapsody", ma anche sferzate di energia come "Sheer heart attack"
Carole King Tapestry 1972 Un disco molto morbido da colei che ha scritto alcune tra le ballate più celebri degli ultimi trent'anni. "The Loco Motion". "(You make me feel like a) Natural woman". Bastano come credenziali?
Kate Bush Lionheart 1978 Secondo album della cantante inglese, che dopo il grande successo di "Wuthering Heights" sforna un album forse un po' introverso ma dall'atmosfera imbattibile. Da ascoltare a luci spente.
Tori Amos Under the pink 1994 Sonorità contrastanti e splendide linee di pianoforte per incorniciare le straordinarie doti vocali di Tori Amos. Un disco per palati raffinati che comunque concede parecchie chicche godibili anche al primo ascolto
Laurie Anderson Big science 1976 Un disco di totale sperimentazione, che però, pur mantenendo caratteristiche di estrema originalità e anche di umorismo, riesce a rimanere più coi piedi per terra delle coeve esagerazioni dei Tangerine Dream, rendendolo quindi molto più godibile.
Gentle giant Octopuss 1971 Disco dal sorprendente apparato strumentale, ci consegna un gruppo inimitabile nel creare situazioni di estrema complessità tecnica (che poi ripetevano anche dal vivo... alla faccia di chi canta in playback!) all'apice della carriera. Imbattibile.
Toto Toto 1978 Sei quotati sessionmen si riuniscono per formare un gruppo per divertirsi. Ne nascerà uno dei più grandi progetti degli anni '80.
Emerson, Lake and Palmer Trilogy 1973 Per molti l'inizio della fine, ci mostra gli ELp in una dimensione matura, che ha imparato come proporre al grande pubblico il proprio essere un "supergruppo" senza svendere la propria creatività.
Rick Wakeman The myths and legends of King Arthur and the knights of the round table 1972 Il re del rock sinfonico. Voci, cori, orchestra, chitarre, basso, batteria e ovviamente una tonnellata di tastiere per un disco che rappresenta l'apice della magniloquenza e della pomposità nella storia del rock.
Dire Straits Making movies 1982 Sei pezzi. Arrangiamenti semplici che rendono l'idea. La tecnica perfetta di Knopfler e soci per passare dall'energia di Tunnel of love alla morbidezza di Romeo and Juliet. Un disco che non stancherà mai di piacere.
Marillion Misplaced childhood 1984 Una suite di 40 minuti, divisa in due parti. Ben confezionato e piacevole all'ascolto, mostra un gruppo che si è finalmente liberato dalle proprie influenze anni 70 e finalmente inizia a offrire un suono bello e personale.
Tubes What do you want from live 1977 Più che il disco servirebbe un video. Il gruppo padre delle provocazioni, dell'irriverenza e della coreograficità in una situazione che li vede eccellenti sia per il significato delle canzoni sia per l'abilità strumentale messa in campo.
U2 Rattle and hum 1987 Colonna sonora dell'omonimo film, presenta la band irlandese al vertice della sua fase anni '80, affiancando splendide nuove canzoni a vecchi brani e cover live.
Mike Oldfield Crises 1983 Da molti ricordato come il disco di "Monlight Shadow", è però un album godibile in tutti i suoi dettagli, dalle miniature di "Shadow on the wall" fino alla lunga suite "Crises". Ospiti d'onore Jon Anderson (storica voce degli Yes) e il batterista Simon Phillips.
Jimi Hendrix Axis: Bold as love 1967 Uno dei pochi album di Hendrix, nella sua formazione canonica (in trio). E tra "If 6 was 9", "Little wing", "Foxy Lady".... c'è solo l'imbarazzo della scelta....
Rickie Lee Jones Girl at her volcano 1984 EP ormai di difficile reperibilità, presenta 6 brani, tra cui uno originale, uno di Tom Waits, un classico anni '50 e tre standard Jazz, tra cui una versione di My Funny Valentine che definire "da brividi" e' davvero riduttivo.
Joni Mitchell Shadows and lights 1974 Sommando Joni Mitchell che esegue tutti i suoi più grandi brani a una band che vede insieme Don Alias, Michael Brecker, Lyle Mays, Pat Metheny e il mai troppo compianto Jaco Pastorius viene fuori un disco assolutamente unico. Non ci credete? Peggio per voi.
Frank Zappa Joe's garage 1978 Il più grande chitarrista che la storia abbia mai avuto nell'opera più assurda che la musica abbia mai visto. Leggete il libretto mentre ascoltate il cd, e capirete da chi hanno imparato Elio e le storie tese
Suzanne Vega Solitude standing 1986 Il disco della consacrazione al successo, per via di brani come "Tom's diner" e "Luka". Suzanne vanta qui una band ormai rodata con cui può permettersi di non essere più solo una poetessa-cantante ma anche una raffinata musicista
Tracy Chapman Tracy Chapman 1988 Un disco importante, per le sue tendenze anti razziste in anni in cui l'apartheid cominciava a mostrare segni di cedimento. Anche per l'azione di musicisti come lei.
Pink Floyd The dark side of the moon 1972 Vertice creativo del primo periodo Pink Floyd, deve il suo meraviglioso suono all'ingegnere del suono del disco, un certo Alan Parson. E se è il disco rimasto più a lungo in classifica vendite della storia ci sarà un perchè...
Family It's only a movie 1973 Rick Grech e soci ci regalano un gioiellino di progressive che mantiene mote atmosfere morbide e sognanti, senza estremismi ma anche senza cadere mai nel banale...
Lou Reed Transformer 1976 Coprodotto da quella vecchia volpe di David Bowie, contiene alcuni brani simbolo di diverse generazioni, come "Satellite of love", "Perfect day" e soprattutto "Walk on the wild side"
Steve Hackett Voyage of the Acolyte 1974 Atmosfere allucinate, a tratti aggressive, a tratti eteree, per il primo disco di Hackett senza Genesis (qui presenti nelle persone di Rutherford e Collins), ma con ospiti come John Hackett e Sally Oldfield.
Deborah Henson-Conant Just for you 1996 Sorprendente arpista-cantante americana che, dopo un po' di dischi di Fusion commerciale di etichetta e stampo GRP, conia un sound personalissimo con un bassista e un percussionista. Trascinante, divertente, indescrivibile.
Cream Wheels of fire 1968 Estrema testimonianza delle battaglie notturne a colpi di chitarre e affini tra Clapton, Bruce e Baker, qui immortalati in un album che sa di strumenti spaccati, alcool, droga e psichedelia. Era il '68.
Stevie Ray Vaughan Texas flood 1985 Il più grande bluesman bianco nel suo capolavoro. La sua scomparsa, nel '90, segnerà una grandissima perdita.
John Denver An evening with John Denver 1985 Un'ora e mezza per un musicista country che ha saputo, pur rimandendo fedele alle sue radici, anche avvicinarsi ad un pubblico più vasto di quello strettamente legato al "Country and Western"
Neil Young Harvest 1971 Uno dei primi dischi del cantautore canadese, che si presenta su due brani, insolitamente, con accompagnamento orchestrale. Contiene alcune chicche come "Heart of gold", "The needle and the damage done" e la title track che sono pezzi veramente molto belli.
Eagles Desperado 1972 Secondo album del gruppo californiano che, liberatosi delle primigenie atmosfere country acquisisce un suono più rock ("Out of control"), ma da prova anche di essere capace di ballate di atmosfere come la notissima title track ma anche brani meno conosciuti ("Doolin' Dalton")
Van Halen Live: right here, right now 1994 Anche in questo caso la scelta del live era obbligata, come unica possibilità di avere su di un unico disco un riassunto delle varie fasi del fenomeno Van Halen (qui con Sammy Hagar alla voce). Un disco per far scoppiare le casse dello stereo
Fleetwood Mac Rumours 1973 Il miglior album, a mio parere, di questo gruppo americano, qui da noi conosciuto solo per qualche canzone ("Don't stop", tra l'altro contenuta in quest'album). Nonostante l'apparente immediatezza si apprezza di più dopo qualche ascolto
Lynyrd Skynyrd Street Survivors 1976 I padri del Southern rock. Seppur segnata da tragici eventi che hanno visto la prematura scomparsa di gran parte della prima formazione, questa band continua ad avere una marcata originalità. Un disco piacevole, indicato per i viaggi.
Crosby, Stills, Nash and Young So Far 1975 Quattro cantautori che danno vita a un progetto che sarà il simbolo dello stile West coast. Atmosfere particolarissime per un disco che mette in mostra le diverse personalità dei quattro, ma anche la loro fortissima coesione.
Grateful Dead Aoxomoxoa 1968 La Bibbia della psichedelia. Jerry Garcia e soci sfornano un disco dal clima allucinato ma che fa vedere questa loro realtà da un punto di vosta molto lucido, rendendola ancora più viva. Un must assoluto.
Iron Butterfly In-A-Gadda-Da-Vida 1968 Il primo disco di Hard Rock o un album di psichedelia estrema? La title track, dall'alto dei suoi 17 minuti, colpisce come un pugno nello stomaco. Penalizzato dalla registazione non ottima (ma se sentite la cover fatta dagli Slayer vio rendete conto di quanta energia c'è in quel riff).
Hawkwind Doremi Fasol Latido 1974 Indescrivibile, per il suo suono a metà tra i viaggi dei Tangerine dream e dei Can e il clima progresive che dominava il mondo a quell'epoca. Non esistono parole per caratterizzare quest'album, davvero una perla di originalità
Talking Heads Remain in light 1983 Bel disco del gruppo di David Byrne, che preannuncia i momenti più oscuri degli anni '80 e non è esente da qualche anticipazione dark... merita una riflessione durante l'ascolto
Bob Dylan At Budokan 1979 Dylan live in Giappone. C'è tutto quello che vale la pena di ascoltare. E se faccio la lista solo delle più famose questa casella diventa lunga qualche metro.
Donald Fagen The nightfly 1978 Capolavoro della pop fusion anni 70, vede parecchi ospiti famosi per consegnare un clima di estrema professionalità ma anche di grande piacevolezza all'ascolto.

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